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In commemorazione dell'ottocentesimo anniversario del "Natale di Greccio", la Conferenza Episcopale Italiana propone "Un presepe in ogni casa"

In occasione dell’800° anniversario del “Natale di Greccio”, grazie al quale il Poverello di Assisi ha avvicinato tanti credenti al Vangelo, il Coordinamento Ecclesiale dei Centenari Francescani, con il sostegno della Conferenza Episcopale Italiana propone l’iniziativa “Un presepe in ogni casa”.
Come scrive Papa Francesco – “il Presepe aiuta a rivivere la storia che si è vissuta a Betlemme” e “invita a sentirsi coinvolti nella storia della salvezza, contemporanei dell’evento che è vivo e attuale nei più diversi contesti storici e culturali”. 

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*Ti ricordiamo che sei responsabile di ciò che pubblichi. Qualora la fotografia non fosse consona all’iniziativa e ai valori espressi dal sito web nataleconsanfrancesco.org, la Provincia Serafica si riserva il diritto di sospendere la pubblicazione della fotografia sul sito.

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La speranza oltre la guerra

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Con 15 Euro

doni un pasto a una famiglia fuggita dalla propria casa.

Con 30 Euro

assicuri farmaci alle persone che soffrono di malattie croniche.

Con 50 Euro

garantisci un sostegno per l’affitto
a coloro che non sono più in grado di pagarlo.

Con 100 Euro

offri percorsi professionali per giovani che a causa della guerra non hanno il lavoro.

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**Secondo le stime dell’LPJ, basate su studi e statistiche forniti da economisti e dalla Camera di Commercio e Industria di Betlemme. Si tratta di lavoratori impiegati nel settore turistico: ad oggi, circa 84 alberghi (1660 dipendenti), 241 laboratori locali di ulivo e madreperla (1205 dipendenti), 45 agenzie turistiche (90 dipendenti), 267 guide turistiche, 90 negozi di souvenir (900 dipendenti), 20 ristoranti turistici (500 dipendenti) e 91 venditori ambulanti hanno perso completamente il lavoro e circa 325 donne che lavoravano nel ricamo e nel cucito non sono più in grado di lavorare e sostenere le loro famiglie.

*Il progetto AFAQ, lanciato dall’LPJ in collaborazione con l’Università di Betlemme, già dopo la pandemia è riuscito a riaccendere la speranza tra i giovani creando programmi di occupazione professionale, nuovi posti di lavoro in collaborazione con scuole e parrocchie e, attraverso piccole sovvenzioni a giovani cristiani disoccupati, avviare piccole start-up. Oggi che la guerra ha paralizzato il paese, consentirà di evitare che un’altra ondata di emigrazione colpisca la Terra Santa.

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